Saturday, August 2, 2025
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F1, GP di Abu Dhabi: la McLaren rischia ma vince il titolo costruttori

L’appuntamento finale della stagione 2024 di Formula Uno ha emesso l’ultimo verdetto per l’assegnazione del Mondiale Costruttori, ed è un verdetto sì scontato ma rimasto comunque in bilico fino agli ultimissimi metri
del Gran Premio di Abu Dhabi: la McLaren torna a vincere il titolo iridato dopo 26 anni di attesa.
Un titolo meritatissimo per la scuderia che più di tutte ha dimostrato una costanza di rendimento invidiabile e impareggiabile per tutto l’arco della stagione: difatti, mentre la Red Bull è scesa di prestazioni attorno a metà
campionato, la Ferrari è rinata soltanto dopo la pausa estiva e la Mercedes non è mai stata una vera rivale per la conquista del Mondiale, la McLaren è stata l’unica squadra sempre sul pezzo e in grado di performare ad alti livelli in praticamente ogni Gran Premio. Per dare un’idea, la scuderia papaya è sempre andata a punti
tranne in due occasioni (GP di Miami con Piastri 13° e GP dell’Austria con Norris classificato 20°) e non ha mai dovuto ritirare dalle gare nessuna delle sue vetture (record assoluto per la categoria). Un’affidabilità tecnica e
una regolarità nei risultati sorprendenti e impensabili se si considera com’era la McLaren all’inizio dell’era turbo ibrida o, senza spingerci così in là nel passato, com’era prima del GP dell’Austria dell’anno scorso. La
coraggiosa decisione di Zak Brown e Andrea Stella di scartare un progetto non vincente e di riprogrammare da zero il concetto delle loro monoposto ha ampiamente pagato i suoi dividendi. Vivissimi complimenti a questi
due veterani e assoluti conoscitore.

Ti piace vincere facile? No

Come già menzionato, l’assegnazione del Mondiale Costruttori al team di Woking era prevedibile, ma il Gran Premio di Abu Dhabi è stato vissuto intensamente e in costante tensione dagli uomini McLaren. Questo perché le ottime premesse del sabato per una gara da gestire con attenzione e relativa tranquillità, ossia uno-due
McLaren e Leclerc costretto a partire dal fondo dello schieramento per la sostituzione della batteria, sono state disattese già dal primo giro; anzi una già alla prima curva, quando Max e Piastri si sono toccati in un
incidente senza grosse conseguenze per i piloti e le vetture ma che ha comunque rovinato la gara di entrambi.
Come se non bastasse, Leclerc è stato autore di una partenza da antologia che lo ha catapultato dalla penultima alla ottava posizione. A questo punto il destino della McLaren era tutto nelle mani di Norris, il quale
è stato bravissimo nel non cedere sotto una pressione devastante per i deboli di cuore e a mantenere un passo gara inarrivabile per tutti gli altri.
Una straordinaria dimostrazione di forza del pilota britannico che dovrà
servigli da iniezione di autostima e di consapevolezza dei propri mezzi in vista dell’anno prossimo, quando la concorrenza per la corsa al Mondiali Piloti se prevede folta e assai agguerrita.
Dal canto suo, la Ferrari ha fatto tutto il possibile e oltre per cercare di vincere un titolo iridato che da troppo tempo sfugge alla scuderia di
Maranello, ma purtroppo nemmeno un doppio podio è bastato. Al Cavallino sarebbe servito un episodio in stile Abu Dhabi 2021 per ribaltare la situazione a suo favore, ma la gara è stata abbastanza lineare e nessun
“Latifi 2” ha costretto l’intervento della Safety Car nei giri finali.
La Ferrari si può comunque consolare con un fantastico ultimo terzo di campionato, quello dopo la pausa estiva, in cui per lunghi tratti è stata la macchina da battere e durante il quale ha dimostrato una crescita importante a livello di prestazioni (tant’è che Leclerc è il pilota che ha accumulato più punti in questo lasso di tempo). Chissà se questa ritrovata competitività possa
portare la Ferrari a essere già al massimo della forma a inizio 2025, ricalcando quanto fatto dalla McLaren in quest’anno e mezzo.

Prospettive intriganti 2025

La Ferrari, però, non è la sola squadra ad aver dimostrato dei netti miglioramenti nell’ultimo periodo. La Alpine è riuscita, nel giro tre Gran Premi, a passare dal nono al sesto posto nella classifica dei costruttori. Certo, gran
parte del merito va alla pazza gara del Brasile, ma anche in Qatar e ad Abu Dhabi i passi in avanti sono stati tangibili. Forse è presto per parlare di effetto Briatore, tuttavia la riorganizzazione voluta dal superconsulente
più controverso di sempre può già aver dato i suoi frutti. Anche la Sauber, proprio la Sauber, negli ultimi due appuntamenti della stagione è passata da chicane mobile a macchina da punti.
Se le premesse verranno confermate, il 2025 sarà un anno sensazionale per gli appassionati di Formula Uno, un anno di intense lotte al vertice e di continui ribaltamenti di fronte a centro gruppo. Magari esagerando, si può dire che ci siano tutti gli ingredienti necessari per far sì che la stagione ventura possa competere in spettacolo e imprevedibilità con
la già leggendaria stagione del 2012.


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